Grande vaso, Real Fabbrica di Capodimonte

Grande vaso in porcellana di Capodimonte, epoca fine 1800, fondo verde con decorazione floreale e in oro, h: 50 cm e diametro 33 cm.

L’opera è arrivata al mio laboratorio rotta in molti pezzi, soprattutto nella parte superiore a campana rovesciata. Fortunatamente non aveva subito precedenti tentativi di incollaggio, che spesso rallentano il lavoro e alle volte lo compromettono, se fatto in modo invasivo.

Fasi di lavorazione:
STUDIO DELL’OGGETTO
Il primo approccio è lo studio dell’oggetto, il materiale è porcellana dipinta a mano, con tondi a decorazione floreale e ritocchi in oro in terza cottura.
Il marchio N con corona, nella base, evidenzia la Real Fabbrica di Capodimonte, epoca fine 1800.
INCOLLAGGIO
Incollaggio eseguito con resina epossidica bicomponente a incollaggio medio. Resistente e reversibile. (Collanti Parini)
L’incollaggio della ceramica è stato eseguito a più fasi, incollando i pezzi numerati secondo una progettazione logica che esclude angoli acuti dove i cocci successivi non possono essere inseriti.
STUCCATURA
Dopo una accurata pulitura delle linee incollate, prima stuccatura riempitiva con stucco in pasta bianco a base acquosa.

A seguire, dopo accurata pulitura dello stucco in eccesso, stuccatura con stucco finale liscio, di mia composizione. Ho imparato a realizzare lo stucco finale durante la scuola a Palazzo Spinelli nel 1989 unendo polvere di micio (talco non profumato) vernice al solvente e bianco al solvente come da insegnamento del maestro Zaccagnini. Negli anni ho provato stucchi già pronti ma nessuno mi ha garantito durevolezza, texture finissima e ottima carteggiatura.

CARTEGGIATURA
La fase più importante, forse la più complessa, sicuramente la più sfidante.
Dopo aver atteso un giorno per la completa asciugatura dello stucco, primo passaggio con bisturi per togliere le piccole asperità; secondo passaggio con carta a vetro 200, successivamente 600 e per finire 1000, tutte a secco.
Alla prima carteggiatura, che è sicuramente grossolana, ho fatto seguire una seconda stuccatura, carteggiatura e via così fino ad ottenere una linea morbida, invisibile al tatto. Il mio maestro Zaccagnini, a Firenze, mi diceva sempre: “Chiudi gli occhi e tocca la ceramica. Ciò che l’occhio non mostra, lo fanno le mani.”
Ed è un consiglio ancora valido!
Almeno 10 stuccature e conseguenti carteggiature sono occorse per arrivare ad avere linee invisibili, un lavoro meticoloso e di grande pazienza.
RIDIPINTURA AD AEROGRAFO
Le ridipinture ad aerografo sono state eseguite sia per il tondo bianco con la decorazione floreale che per la base verde. Sebbene l’aerografo abbia un getto finissimo, ho preferito proteggere prima il verde per colmare il bianco e poi il bianco per per colmare il verde.
I colori usati sono colori base al solvente, ottenuti come colorazione mescolando colori primari e attendendo il tempo di asciugatura per la verifica: infatti i colori a solvente, una volta asciutti, tendono a scurire leggermente e bisogna essere attenti a trovare il colore giusto. Come si ottiene il colore corretto? Con un occhio allenato ai colori.


RITOCCHI A PENNELLO
La ridipintura ad aerografo deve essere il più possibile poco invasiva sull’oggetto e interessare solo le parti ricostruite e stuccate. Se Il colore ha coperto disegni originali, prima di tutto occorre eliminarlo con pennello e solvente.
In seguito ho iniziato i ritocchi, prima negli ovali con la decorazione floreale, andando a trovare tutti i colori dei fiori e delle foglie, con sovradipinture e velature. I colori usati sono colori acrilici a base acquosa, mescolati dai colori primari per ottenere il colore più simile all’originale. Anche in questo caso bisogna tenere presente che il colore scurisce leggermente una volta asciutto e calcolarne quindi la gradazione.

VERNICIATURA
La fase finale è la verniciatura che ho eseguito prima di procedere con i ritocchi delle parti dorate. Questo perché la vernice che utilizzo non è compatibile con l’oro che è a base trementina. La verniciatura è stata eseguita a spruzzo.
RITOCCO PARTI DORATE
Dopo aver ritoccato gli ovali bianchi, ho cominciato il complesso lavoro di recupero delle parti dorate. Scrivo complesso perché la forma a campana rovesciata, la dimensione e il peso hanno reso davvero complicata la ricostruzione. Mi sono avvalsa di fotografie che avevo fatto dopo l’incollaggio per essere sicura di riprendere esattamente le stesse volute e linee. La doratura è stata eseguita a pennello con oro imitazione pronto, marca Tixo. L’importante è stato trovare la stessa gradazione cromatica dell’oro.

Tempo di lavorazione: 3 mesi
Un restauro come questo è un restauro complesso e difficile nella sua realizzazione perché comporta una visione ampia e per la struttura dell’oggetto, per il peso, per le rotture e per la decorazione che è a più piani di lavoro.
Una corretta progettazione iniziale è fondamentale così come lo è lo studio della materia dell’oggetto e dei materiali e strumenti da utilizzare nelle varie fasi.

Confido che il racconto del restauro possa essere di ispirazione e sostegno a chi come me ama la ceramica in ogni sua forma.