Restauro conservativo tulipaniera Savona

OGGETTO

Tulipaniera, vaso da fiori in maiolica composto da tre corpi globulari distinti sovrapposti ,di dimensioni decrescenti dal basso all’alto. Ogni corpo globulare presenta dei fori.  Decorazione bianca e blu con soggetti paesaggistici e figure.

Altezza: 60 cm diametro base:16 cm

Manifattura: Savona, marchio Gallo nella base in bruno manganese.

Epoca : metà 1800, rifacimento di maiolica settecentesca.
Sito del MUSE, Museo della Ceramica di Savona

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Restauro cornice in legno con parti in cartapesta

STORIA
(Tratto dalla prefazione di “Storia dell’arte della cartapesta” di Ezio Flammia)

La cartapesta è un’arte polimaterica d’origine antichissima. I Greci, già nel secolo IV a.C., utilizzano la fibra di lino, una delle sostanze con cui si fabbrica la carta, per realizzare, unitamente allo stucco ed al colore, le maschere comiche della Commedia fliacica e le maschere cultuali da appendere ai rami degli alberi nei boschi sacri.

L’invenzione del composto per produrre la carta è merito dei cinesi ed è loro anche l’idea di utilizzarlo, dopo averlo amalgamato con pochi materiali di carica, per la produzione di oggetti utili alla casa come scodelle, cofanetti ed altro e in seguito, per creare opere d’arte. (leggi tutto l’articolo).

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Restauro estetico Acquasantiera in maiolica

OGGETTO
Acquasantiera in maiolica con semplici decorazioni in azzurro e arancione.
H:18cm, Largh:8cm
Epoca: metà XVIII sec, provenienza biellese.

L’acquasantiera è un recipiente di forme e materiali diversi (ceramica, marmo, pietra, argento, ottone, avorio) destinato a contenere acqua benedetta. L’uso di un vaso in cui conservare l’acqua santa venne reso obbligatorio da Papa Leone IV (IX secolo), ma i primi esemplari di acquasantiera risalgono al X secolo.
Nel corso del Medioevo, l’acquasantiera diventò un accessorio fisso della chiesa, o come elemento architettonico a sé stante, o come vasca sporgente da un pilastro o dalla parete stessa. A partire dal XIII sec. assunse caratteri di sempre maggiore ricchezza e monumentalità che raggiunsero il culmine, col Barocco, nelle famose acquasantiere di G. L. Bernini in San Pietro.
Oggetto devozionale, si trova fino alla metà del 1900 in tutte le case.

A Pettinengo (BI) c’è il MUSA – Museo della sacralità dell’acqua e degli acquasantini” in cui è esposta la collezione di oltre 850 acquasantini appartenuta a Sergio Trivero e donata al DocBi dal canonico Angelo Stefano Bessone.

Edito da DocBi, Centro Studi Biellesi “Centoquarantaquattromila segnati.  Una collezione di acquasantini”.

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Restauro conservativo di vaso Gualdo Tadino a lustro

OGGETTO
Grande vaso con coperchio in maiolica dipinta con soggetto naturalistico
H:90cm, diam:35cm
Firma: “Gualdo Tadino F. Rubboli”

“Gualdo Tadino F. Rubboli” nasce intorno al 1870 a Gualdo Tadino, ad opera del ceramista pesarese Paolo Rubboli (1838-1890): una manifattura per la produzione di stoviglierie e piatti da parata decorati a lustro.
Nel corso degli anni, la realizzazione di tradizionali ceramiche gualdesi a riflessi metallici ottiene un grande successo e le ceramiche realizzate dai Rubboli sono vendute in Italia ed esportate in tutto il mondo.
Nel 1920 la manifattura cambia la ragione sociale in “Società Ceramica Umbra”
Nel 1931 la “S.C.U.” viene sciolta e Lorenzo ed Alberto fondano la “Maiolica a Riflessi Lorenzo ed Alberto Rubboli”.
La manifattura è tutt’oggi attiva, con la denominazione “Eredi Rubboli”, sotto la gestione delle figlie di Edda, Emanuela e Cristina Baldassini e della figlia di Laura, Cinzia Monsignori.

FONTI
Archivio ceramica
Rubboli Arte

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